
Il Sudafrica
Johannesburg e il quartiere di Yeoville
Johannesburg è una delle più grandi città africane con quasi 6 milioni di abitanti ed è in effetti di costruzione recente. Nasce nel 1886 a seguito della scoperta di importanti giacimenti auriferi e di diamanti. Le compagnie minerarie ebbero bisogno immediatamente sia di molta manodopera a basso costo sudafricana, che di tecnici, quest’ultimi d’origine europea, in prevalenza britannica. La crescita fu stravolgente, ciò portò lavoro per tutti e benessere per pochi, ma anche uno sviluppo urbano senza una politica di pianificazione adeguata e la formazione di quartieri, in realtà vere e proprie città satelliti, le township, dove si installarono i minatori e le loro famiglie, come la nota Soweto sorta a ovest della città. La città divenne, ed è , la capitale economica del Sudafrica. Nelle decadi più recenti dopo la fine del regime dell’ Apartheid nel 1990 con la liberazione di Nelson Mandela e malgrado il trionfo politico dell’ ANC (African National Congress), partito di maggioranza assoluta ancora oggi, la città di Johannesburg ha continuato ad attirare migranti continentali africani australi (in particolare dal Botswana, dalla Namibia, Zimbawe, Mozambico, così come dall’Africa equatoriale (in particolare dall’Angola e dalla Repubblica democratica del Congo e Zambia). Ciò ha comportato che molti quartieri sono attualmente abitati da realtà culturali, religiose e linguistiche africane molto diversificati, così come da altri migranti intercontinentali che hanno costituito veri e propri quartieri come i cinesi, indiani, pachistani, ecc.

Il quartiere di Yeoville è un quartiere storico della città, nato insieme ad essa. È popolato da circa 19.000 persone ed è multietnico africano. Dopo un passato di popolazione di fede ebraica ed in seguito di afrikaaner d’origine olandese, negli anni 80 divenne un quartiere misto di bianchi e neri e luogo culturale-artistico e club di musica jazz.

Attualmente è considerato un quartiere degradato, abitato in prevalenza da neri immigrati, di bassa fascia economica. La vita economica e commerciale si svolge lungo una vivace arteria principale, Raleigh street dove c’è anche un vivace mercato coperto. Vi sono numerose scuole pubbliche e chiese evangeliche e cattoliche. Accanto ai commerci formali, ogni giorno le strade si animano di piccole attività professionali informali che permettono a numerose famiglie di garantirsi un introito economico minimo. Il quartiere non ha adeguati spazi pubblici, né parchi dove la popolazione potrebbe incontrarsi. Non v’è un adeguata pulizia urbana e smaltimento dei rifiuti, v’è una dilagante piccola criminalità, abuso di alcol e spaccio/consumo di stupefacenti da parte di giovani adulti. Il quartiere, come altri limitrofi, è considerato insicuro e ciò ha portato ad un sostanziale disinteresse immobiliare. Molte famiglie vivono in appartamenti condivisi (ogni famiglia ha una/due stanze, con bagno e cucina in comune, per suddividere la spese di affitto che sarebbero troppo alte. Le chiese evangeliche, pur avendo pochi mezzi economici a disposizione, sono numerose e ben radicate nel territorio. Esse hanno un importante ruolo di catalizzatore e aggregazione sociale. Le sale prese in affitto per le riunioni e preghiere sono molto spartane, ma sono dei luoghi sicuri.


